lunedì 24 marzo 2014

La fine delle buone maniere

Ma che davvero davvero si può entrare ed uscire dalla vita di una persona come fosse la porta girevole di un hotel? Brutto quando vivi da vicino la fine delle buone maniere.
Ma uno si sente derubato no? 
Derubato perché quanto ha dato, è stato preso, voracemente fagocitato, digerito ed espulso. 

Mi figlia sta soffrendo perché il suo amichetto Gaby non è più in classe con lei. Mamma lui è grande e va alla materna.
Si amore di mamma. Lo so che ti manca il tuo amichetto, compagnetto di scorribande, ma vedi tesoro, la vita è fatta così. Qualcuno entra nella tua vita, te la colora per un po' di rosso, di nero o te la arcobalenizza di brutto, ma poi se ne va via, ognuno in fondo perso dentro i cazzi suoi.
E prima lo impari meglio è.
E non fa niente se avete giocato insieme e se vi siete divertiti, non importa se hai pensato di volergli bene. A un certo punto, scatta l'ora x.
Tutto viene cancellato in nome di un egoismo sfrenato e concentrato sull'unico ombelico che vale la pena considerare: il nostro.
L'altro diventa come un  fastidioso volume da abbassare.
Ora non è il caso del tuo amichetto, lui è solo cresciuto e sono sicura che cercherà la sua piccola Sole.

Si amore di mamma, io e te non siamo così. Ma è meglio che impari subito che gli altri potrebbero esserlo. Imparalo perché a me nessuno lo ha spiegato e ci rimango male ogni volta, pure adesso che sono grande.
Anche la mia mamma sai, vorrebbe proteggermi dalla sofferenza.
Io la capisco, anche io lo vorrei fare con te. E forse lo faccio, non so se ci riesco, ma ci provo cercando di fornirti gli strumenti per avere una struttura critica più forte e sostanziosa della mia che corrisponde più o meno a quella di un bradipo sordo, cieco e muto.
E lo so che immaginarmi muta, ti resta difficile, ma è una metafora per dire che mi si paralizza l'anima.

In tutto questo ci si chiede perché?
Ma se Dio ci ha fornito e indicato gli elementi per innamorarci di una persona, perché non ha pensato a rendere il sentimento reciproco?
E se invece ci ha messi davanti ad un'attrazione meramente fisica, perché non ha reso reciproca anche questa?
Perché in questo misterioso disegno divino, uno dei due deve sempre soffrire?
Ma scusate chi glielo ha chiesto a Dio di creare l'amore e l'addio, il sesso, la tenerezza, la colazione a letto, il miele di castagno e i periodi di riflessione, il cinema, l'arte, la letteratura, la filosofia e la crisi del settimo anno che ormai si è ridimensionata al settimo giorno!
Ma che cazzo!

Però.




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