lunedì 27 maggio 2013

Finalmente tu.



Sei qua: adesso sei qua, sei qua adesso.

Non sto ripetendo parole a cazzo o  mi sono sbagliata a fare copia e incolla. 
Ho scritto proprio quella frase ed era rivolta a me.
Quanti di voi sentono di vivere il momento che stanno vivendo senza proiettarsi nel futuro?
Stai facendo una cosa anche bella, che ti piace, ma pensi alla prossima che farai, pensi a tra un mese, pensi alla pensione, pensi che sarai grande, pensi che dopo, pensi che poi.
Insomma pensi.
E pensi a quello che farai dopo.
La cultura del poi in cui siamo cresciuti ci impone di non fermarci mai sull'adesso. 
Tanto poi dopo lo faccio, poi ci penso, poi quando sarò in pensione avrò tutti il tempo che voglio, poi una volta in vacanza faremo così, poi quando arriviamo, poi quando arrivano, maddai che poi ne avrai di tempo, poi dopo vedrai, poi una volta sposati, poi con un figlio cambia tutto, poi dopo la laurea, poi ci vai, poi lo fai, poi le cose cambiano, poi mi metto a dieta, poi tanto lo so che non mi chiami, poi la chiamo, poi ci vado, su che poi io dormo a casa tua, poi, poi, poi.
E basta! Ma qualcuno ha provato a fermarsi e a fare adesso quello che spesso si rimanda ad un poi che non arriva mai? Bravo se ci hai provato, bravo.

Ecco io non ho scelto di fermarmi. Diciamo che la vita mi ha messo in pausa.
E, normalmente, se la botta fosse stata meno forte, mi sarei rimessa subito in movimento per cercare di fare, fare, fare, cercare, cercare, cercare qualcosa per il mio futuro, per quello di mia figlia.
Subito senza perdere tempo, perché il tempo non va perso. Mai.
Mai fermarsi.

Ecco questo è quello che dicono tutti. Mai fermarsi. E quindi la vita diventa fast. Fast food, fast pass, fast & furious.
Devi laurearti in 4 anni, devi prendere la patente a 18, devi fare un figlio entro i 30, devi, devi, devi correre, correre, correre.
Scusa vieni da me oggi pomeriggio? Oggi? Di lunedì sei pazza? Devo lavorare e poi la spesa e poi i bimbi e il parrucchiere e la palestra e mia suocera.
Ok. Sarà per la prossima allora.
Ma non arriva mai.

Beh io l'ho fatto. Io mi sono fermata.
STICAZZI.
Prima perché ero tranvata come si dice a Roma. Poi perché da ferma mi sembrava tutto più chiaro.
Ho investito questi pochi soldi che avevo sul tempo da dedicare a me stessa, mi sono concessa il lusso di accontentarmi di poco.
Non ho pianificato, non ho studiato strategie, non mi sono mossa, mi sono affidata al tempo, sicura che ne avrei tratto giovamento e con la consapevolezza che qualcosa di bello prima o poi arriva, ma non devi stancarti di aspettare.
Ho cercato di sfruttare la pausa obbligatoria trasformandola in un'opportunità che non mi era mai stata concessa: avere del tempo.
TEMPO.
Quella cosa che appartiene solo all'Africa e a chi non ha l'orologio.
Il tempo.

E così mi sono presa il mio tempo per fare la madre, per prendere un caffè con le amiche, per leggere, per andare a fare l'AUM, per scrivere e per capire quel paio di cosette che sono sicura mi torneranno utili.
Così giorno dopo giorno ho guardato in faccia l'angoscia, la disperazione, la solitudine, la consapevolezza, il dolore, il rammarico, la rabbia, le lacrime, l'amore, la fiducia, il sorriso.
Con un bel sorriso una mattina mi sono svegliata e mi sono vista per la prima volta e mi sono abbracciata e detta: finalmente tu.
Eccoti sei arrivata.
E' una vita che ti aspetto.

Non ero più arrabbiata, non ce l'avevo più con nessuno, non ero più quella là. Quella di prima. Il dolore mi ha resa un'altra cosa e questa cosa mi piace di più.
Di più di quell'altra.
Quella a cui le cose sono capitate così, una dietro l'altra, senza mai scegliere fino in fondo.
Quella che si era ritrovata manager ma che ai suoi piedi continuava a vedere le infradito e che nella sua vita notava delle stonature, delle discrepanze. 
Quella che proprio non si spiegava perché fosse così costantemente infelice da troppo tempo.
Perché a volte era aggressiva? L'infelicità porta all'aggressività e, come dice Gramellini, l'aggressività è lo smog dell'anima. Ma è così: se sei infelice sei aggressivo, se sei aggressivo hai l'anima inquinata.
Devi pulirla.
E io l'ho fatto attraverso un viaggio dentro di me senza l'aiuto di detergenti. Oddio un Mastrolindo una volta ogni tanto non nuocerebbe... ma si può fare anche senza.
L'importante è farlo questo viaggio con gli strumenti che più ci somigliano: l'analisi, la meditazione, il couseling, una canna...

Io mi vedo così: una vecchia crisalide ormai arrivata alla soglia dei 40, si sta trasformando in farfalla.
Una farfallona gigante e attempatella ma finalmente consapevole delle sue ali.
E adesso se a farle volare sarà la musica, il teatro, lo yoga, il cinema, la scrittura, questo blog, mia figlia o altro non lo so.
L'unica cosa che so è che sto vivendo da io. Sto imparando a volare.
Ricominciando da me. Ho fatto i conti con un passato che non mi somigliava restando nel presente.
Standoci. Qui e adesso e chiedendomi cosa provassi.

E allora oggi come sto?
Bene. Molto bene, grazie e voi?


2 commenti:

  1. Oggi, grazie a te, mia cara e improvvisa sister, bene ! Mi stavo perdendo ma stamattina ho preso il telefono e ho sussurrato al tuo orecchio .... Aiutami a ritrovare la mia vecchia amica Claudia ...e così è stato! Inaspettatamente il mio cuore e' tornato a battere sereno .... Zompettando e cantando x cose stupide ed incredibili come il sole che torna su Roma o su mia figlia splendida adolescente che mi consiglia come una madre...

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  2. Mia cara, tua figlia la conosco bene e so quanto sia splendida, ma come sai i figli si educano con l'esempio e se lei è venuta così bene è proprio grazie alla tua vecchia amica Claudia che oggi hai ritrovato perché volevi ritrovarla e non perché te l'ho detto io.
    Dentro di te avevi già la risposta a quello che cercavi, ma sentivi troppo le voci degli altri.
    Gli altri non sei tu. Tu sei tu. Ascoltati.

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