venerdì 15 marzo 2013

1993 L'uomo dei Sogni

Bello, alto, affascinante, intelligente, ottima dialettica, intraprendente, paziente, capace, sexy, ammaliatore...insomma un Figo della ....
Ci siamo conosciuti alle 2 di notte in una delle piazze più belle del mondo: piazza di Spagna.
Eravamo giovani: 19 io, 26 lui.
Eravamo bellisssssssimi.
Di quella bellezza fresca, pronta ad innamorarsi senza dire ancora, perché fin'ora l'amore era stato solo un elemento letterario, un sentito dire, una cosa aspirata ma che prova solo Candy per Terence, o Violetta o Anna Karenina.
Io ero insieme a due mie amiche piuttosto coatte che per privacy chiameremo coatta riccia e coatta liscia. Ero ancora nella fascia d'età in cui si tende ad una certa mancanza di raffinatezza.


Coatta riccia era piuttosto graziosa ma sembrava uscita da Amarcord, ovvero tettonissima, curvilinea e assolutamente bisognosa di una sala doppiaggio.
Coatta liscia era dolce e simpatica con un viso molto bello, alta, morbida e sempre sorridente.
E poi c'ero io, forse meno coatta, ma riccia, troppo troppo riccia e troppo appena diplomata.
Tuttavia, tutte e tre insieme eravamo belle, giovani, battutare e colorate.

Uscivamo dal Gilda che ai tempi era una discoteca molto famosa dove andavano tutti i vips.
Io mi sentivo un po' fuori luogo là dentro, ma ci passavo sopra a questo mio disagio e tentavo di fare del mio meglio per sembrare molto divertita. In realtà a me tutte le discoteche del mondo hanno sempre fatto una gran noia. Ci andavo per puro spirito di aggregazione, ma per dire, una volta mi sono addormentata all'Hyppodrome di Londra. E ho detto tutto.
Comunque noi non eravamo vips e neanche romane. Avevamo addosso la fascinazione di chi vive abbastanza vicino a Roma per non sentirsi troppo provinciale, ma anche abbastanza lontano da non poterla raggiungere ogni giorno e quindi di essere consapevoli di stare in provincia.

L'uomo dei sogni, che per brevità chiameremo UDS, ci fermò con altri due amici per regalarci degli ingressi free ad altre serate al Gilda.
Io appena lo vidi, lo amai.
Però ovviamente non gli rivolsi la parole, per quella dannata legge che la donna deve sempre dire e fare il contrario di quello che vorrebbe dire o fare.
Quindi lasciai parlare ahimè coatta riccia e sperai che UDS non si dileguasse nella notte per mancanza di doppiatori.
Poi ad un certo punto UDS che fino a quel momento mi aveva sapientemente ignorata, si voltò verso di me con degli occhi azzurri strepitosi e mi disse "Tu sei interessante ragazza" e io, sguardo da gran spolvero ma occhi a palla e marroni, risposi "Anche tu".

Siamo stati insieme 4 anni. Quattro bellissimi anni direi. La dolcezza infinita di quel primo grande amore rimane nel ricordo e negli odori, negli slanci, nel piacere di pensare che quei pomeriggi e quei tramonti potessero durare per sempre.
Un sacco di cosebelledamorire, amcisimpaticissimi, gite, serate al mare, vacanze in cui scrivi Ti AMO sui sassi di una spiaggia calabrese scomoda che rompe le ossa e i piedi ma che ti sembra una luna di miele su un atollo della Polinesia francese.

Miele, valanghe di miele, baci, amore, abbracci, cicci e pippi e poi un giorno ti svegli, (mi sveglio) e tutto quello che fino a quel momento ti sembrava perfetto, non lo vuoi più!
Tua madre intanto stava facendo i sacchetti all'uncinetto perché tutti, proprio tutti, erano convinti che un giorno tu e UDS così belli e così perfetti e così innamorati che propriotigiurononpuoicapire, vi sareste sposati.

Solo che tu, nel frattempo, eri cresciuta e l'adorante ragazzina di 19 anni di Piazza di Spagna che guardava UDS con incredula riverenza e ringraziava Dio per averle mandato subito subito l'uomo giusto (non conoscendo ancora bene la verità, tutta la verità su questa espressione UOMO GIUSTO), aveva investito nella sua formazione e la sua idea della vita e della coppia si era lasciata influenzare dagli esami di letteratura e da tutti quei film che il prof Spagnoletti le faceva vedere all'università al seminario sul cinema italiano dove si parlava quasi sempre d'amore e così ha visto e rivisto Divorzio all'Italiana, ha visto C'eravamo tanto amati, Io la conoscevo bene, Una Vita difficile, La grande Guerra, Una giornata Particolare e anche Pensavo Fosse Amore e Invece era un Calesse.

E proprio in questo film dove lui fa di tutto per rimettersi con lei, ad un certo punto si rende conto che non è stato un errore della fattucchiera che ha scambiato le ciocche di capelli, ma forse è lui che ha scambiato l'amore per altro e si chiede: E allora perché non la amo più?
Non lo so. Non lo amavo più.
UDS era diventato semplicemente AXXXXX........ (nome non inseribile per privacy)
Così, la notte che mi si chiarirono le idee, l'11 settembre del 1997, quando ancora l'11 settembre era un giorno normale ma comunque portatore di brutte notizie, lo chiamai e gli dissi: UDS io non ti voglio più sposare. E lui mi rispose di non preoccuparmi, che avrebbe saputo attendere.
E io ferocemente sincera insistetti: No, non è che non ti voglio solo sposare. Non ti voglio più. E' finita.

Poi avrei capito che la sincerità è una stronzata colossale. Ma chi ce lo chiede di essere così sinceri da spappolare la vita alle persone. E si che avevo studiato Pirandello e sapevo che le verità apparenti generano la realtà che si vuole. Insomma la storia del così è se vi pare, no?
Avrei potuto benissimo attaccarmi alla pausa di riflessione e prolungarla all'infinito come spesso fanno... gli uomini. Ma questo lo avrei appreso solo tanti anni dopo quando la legge del contrappasso si sarebbe abbattuta inesorabile su di me.
Allora la mia tendenza alla bugia era pari a quella di Berlusca per l'onestà: inesistente.
Così devastai il cuore dell'uomo dei sogni. Gli feci male.

Ci è voluto un po', ma poi è stato meglio.
Si è sposato con un'altra e ha avuto un figlio. Poi si è separato e ora credo abbia 10 ragazze per lui che posson bastare.
Ciao UDS e se stai leggendo questo post sappi che sei rimasto il più bello degli sciagurati che mi hanno incontrato!





1 commento: